Socioportici
I portici di piazza Vittorio si propongono come teatro del quotidiano della vita del rione. Uno spazio urbano vivo e vissuto da una pluralità di attori sociali variamente declinati, la cui riqualificazione va intesa nelle più ampie accezioni: dall’architettura al benessere sociale, dall’urbanistica alla dignità della vita, dal patrimonio monumentale alla cura di spazi e persone.
Il progetto propone una ricerca-azione che coinvolga i diversi soggetti impegnati a vario titolo “sotto” i portici per riconnettere le persone ai luoghi e ampliare i temi della riqualificazione alla sfera della dignità sociale e esistenziale, evidenziando le piccole e le grandi contraddizioni del rione, inclusi gli elementi perturbanti di una più o meno incompatibilità di presenza.
I portici costituiscono un primo passo da allargare all’Esquilino tutto, in relazione con poli percepiti come critici: le relazioni con la stazione di Roma Termini e con piazza dei Cinquecento, l’area di via Giolitti, soprattutto quella del ballatoio, piazza Pepe e il Nuovo Mercato Esquilino.
La ricerca-azione si propone di indagare i differenti punti di vista di chi abita i palazzi della zona, chi lì vi lavora a vario titolo, chi “bivacca” sui marciapiedi, vi transita o vive la piazza e i giardini.
Il metodo di indagine è incentrato sulla relazione: interviste strutturate ma soprattutto momenti di dialogo e conversazioni informali per cogliere “l’indicibile” di rapporti e conflitti tra attici e marciapiedi, uffici e b&b, ricchezza e povertà, successo e fragilità umana.